Blog restyling

È il 31 agosto, domani è il capodanno civile e così è giunto il momento di dare una rinfrescata al blog, come periodicamente è necessario fare, tanto a beneficio del pubblico che dell'autore. Se siete passati di qui tra ieri e oggi avete già notato il cambio nei colori: ho sempre preferito il testo scuro (ma non nero) su fondo chiaro, e dopo aver consultato qualcuno che ha un occhio cromatico più efficace del mio siamo arrivati a questa combinazione. Non sono convinto al 100%, deve ancora entrarmi nell'occhio, ma almeno non potete più dire che ho un blog in pigiama.

Oltre all'evidente cambio di colori, ho messo mano anche a qualcos'altro. Innanzitutto ho aggiornato il paginone con l'elenco delle recensioni e quello dei dj set, che erano fermi da gennaio (cosa spesso più utile a me che ai lettori). Inoltre ho fatto un po' di pulizia sulla barra laterale, rimuovendo qualche widget obsoleto ed eliminando/aggiungendo qualche voce nei link collegati e blogroll.

Ma la modifica più estesa e sofferta è stata quella delle rubriche. Se siete lettori abituali noterete che ho cambiato alcune delle etichette ed eliminato altre. Ad esempio ho eliminato il "dimenticatoio", che purtroppo non sono riuscito a sviluppare come intendevo (c'era un solo post in quasi due anni), e ho aggiunto la rubrica videogiochi. Ora, io non sono un gamer assiduo, ma mi capita di impegnarmi in qualcosa ogni tanto (ultimamente, soprattutto con giochi indipendenti) e potrei volerne parlare (come ho fatto con Braid e The Nomad Soul). Allo stesso modo, ho riorganizzato le principali rubriche di recensioni, cambiando le denominazioni precedenti con un più immediato film/musica/libri, e aggiungendo una diversa categoria per le serie tv. L'intenzione è quello di rendere la fruizione dei post più semplice, in modo che un visitatore casuale non abbia bisogno di una pagina che spieghi il significato delle etichette utilizzate (infatti è scomparsa anche la pagina statica con l'elenco delle rubriche), ma sappia come dirigersi autonomamente.

In qusta stesa ottica credo che andranno ormai a morire le rubriche di citazioni: immagini, bustine di zucchero e [quote]. Sfumeranno via nel senso che non credo che verranno più aggiornate (d'altra parte ho notato che già sono praticamente in disuso), ma non eliminerò i post già presenti. Non è comunque escluso che possa pensare di aggiungere qualcosa ogni tanto, ma se potrei decidere anche in questo caso di inglobarle tutte in un'unica megarubrica. Per ora comunque non costituisce una priorità, quindi è probabile che rimarranno così come sono.

Parlando del "futuro" di Unknown to Millions, non prevedo grandi innovazioni. Il mio obiettivo è quello di poter parlare di argomenti anche più vari di quelli inizialmente previsti, quindi forse aumenteranno i post dedicati ad argomenti quali attualità e scrittura, tuttavia non penso che sarà percepibile un cambio di rotta effettivo. Ho anche in progetto l'idea di iniziare a inserire qualche intervista, ma ancora ci sto pensando (anche perché sarebbero interviste piuttosto atipiche, non quelle che vi aspettereste), quindi per il momento non dico altro.

Questo è tutto, opinioni, segnalazioni e suggerimenti sono ben accetti. Soprattutto, se riuscite a convincermi che questa combinazione di colori è valida, sarebbe un grande aiuto. Buon anno e a presto!

Coppi Night Special 23/08/2015 - Inside Out

Dopo qualche settimana di pausa dovuta alle ferie, riprende il Coppi Club, anche se per il momento in un'edizione special, nel senso che in realtà era domenica e mi sono guardato un film per conto mio perché gli altri membri del Club erano tutti via. Per lo meno mi sono potuto concedere qualcosa che non avrebbe mai superato le votazioni...
 
E insomma, io è da un po' che lo dico che i film più interessanti sono quelli di animazione... no, ok, non voglio esagerare, di film buoni ne escono tuttora. Però c'è una certa sproporzione, a mio avviso, tra il livello medio dei film "live action" di grande risalto, cioè quelli promossi e premiati dal pubblico, e gli equivalenti film di animazione. Per fare un esempio, i migliori recenti che ho visto sono stati Her, Predestination e Babadook, ma non si può certo dire che si tratti di film che hanno avuto un'elevata risonanza mediatica, anzi, probabilmente buona parte del pubblico li ha ignorati completamente, mentre chiedetegli se sanno qualcosa di Age of Ultron, Jurassic World, o Transformers. Di contro, è probabile che conoscano (magari senza averli visti) Wall-E, Ralph Spaccatutto, Alla ricerca di Nemo. Ma questi ultimi sono decisamente migliori per soggetto, realizzazione, tematiche, cura dei dettagli, di qualunque dei film per adulti di pari fama elencati prima. Che poi, ci sarebbe da dibattere tanto anche sul fatto che il target di questi film sia idealmente quello di bambini-ragazzini, ma questo è un discorso per un altro post.

Inside Out si basa su un'idea non certo originale, quella degli "omini dentro di noi", microscopiche creature che dall'interno del corpo presiedono a tutte le nostre funzioni: la storia inizia da Siamo fatti così e arriva a Osmosis Jones. In questo caso seguiamo quelle che sono le personificazioni delle cinque emozioni chiave presenti in ogni persona: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto, Rabbia. Personalmente ho qualche riserva su fatto che il "disgusto" possa essere un'emozione determinante della vita umana, ma possiamo anche crederci. I cinque seguono la crescita di una bambina, alternandosi per determinare la natura dei ricordi essenziali che formeranno la sua personalità. Tutto sembra facile inizialmente quando gli stimoli sono semplici, ma quando la piccola cresce, e soprattutto quando la famiglia si trasferisce, la gamma di emozioni si complica notevolmente e non è più così facile orchestrare il tutto.

La protagonista che seguiamo è Gioia, e può sembrare naturale, dato che è l'unica emozione "positiva" del grupppo, quella che infatti dovrebbe iniziare e concludere tutte le giornate del loro ospite. Ma quando Gioia e Tristezza vengono espulse per errore dalla sala controllo, e sono costrette a compiere un complicato viaggio per tornare al loro posto (attraversando tutte le zone del cervello: immaginazione, subconscio, fabbrica dei sogni, treni di pensiero...) si inizia a capire che c'è qualcosa di più profondo al di là dell'essere semplicemente felici. Il percorso di crescita si muove quindi su due piani diversi, tanto all'esterno della protagonista umana che al suo interno con i suoi cinque controllori.

Il tutto come sempre in questi casi è arricchito di buone gag, un umorismo sottile e ricco di citazioni anche dotte che basterebbero a far capire che il target del film è ben più alto del pubblico di ragazzini. Per questo Inside Out è un film ricco e complesso, tanto profondo quanto divertente, che pur usando un linguaggio semplice può aiutare a comprendere meglio (anche a posteriori, quando il momento in cui avremmo voluto capire è già passato da anni) qualcosa di quanto avviene dentro di noi, anche senza necessariamente implicare che ci siano cinque omini a premere pulsanti.

Ma forse esagero, in fondo sono solo cartoni animati...

DTS live @ Spacer - Prato 5 settembre

Da oggi riprendiamo sul blog le pubblicazioni pressoché regolari, e iniziamo con la segnalazione di un evento a breve termine. Il 4 e 5 settembre a Prato si svolgerà la prima edizione di Spacer, festival dedicato alla fantascienza, che prevede mostre, conferenze, presentazioni e proiezioni.



In particolare sabato 5, alle ore 18:30, il main event sarà la presentazione del mio romanzo Dimenticami Trovami Sognami, presso il Terminale Cinema. A farmi da spalla al solito ci saranno i ragazzi di Zona 42, con i quali parleremo del libro e di fantascienza letteraria in termini più ampi.

Sono piuttosto esaltato per questo evento, innanzitutto perché per la prima volta posso presentare DTS nella mia zona. Avevo infatti presentato Spore alla biblioteca di Montecatini Terme, ma il romanzo non aveva ancora avuto la possibilità di farsi vedere così vicino a casa mia. Intendiamoci, non che questo sia garanzia di frotte di pubblico e successo da prima pagina (anzi), ma mi piace pensare di poter dare l'occasione a chi mi conosce di venirmi ad ascoltare, poi fate voi. In secondo luogo, Spacer è un festival alla prima edizione, e a quanto ne so l'unico dedicato alla fantascienza da queste parti, per cui partecipare e sostenerlo mi sembra importante.

Il programma completo della manifestazione lo trovate sulla pagina facebook, oppure sull'evento appositamente creato, nel quale dovrebbero pervenire le ultime novità nei prossimi giorni. Seguite e invitate, proviamo a far conoscere questa nuova piccola realtà!

Avete anche tutto il tempo di riprendere il ritmo dopo le vacanze, considerate questo evento come l'inaugurazione della nuova stagione di manifesazioni e appuntamenti (ne seguiranno altri nei mesi successivi, ne parleremo presto). See you there.

B-Effect - B-Effect

Sempre sull'onda dei post estivi, ho pensato che fosse il caso di proporvi in ascolto qualcosa. Fermi tutti, so che quando vedete un post musicale chiudete la pagina e ripassate qualche giorno dopo, ma stavolta è diverso, ve lo prometto, lasciatemi spiegare. Non sto andando a consigliare un disco di quella robaccia tutta uguale che ascolto sempre io e trovate di solito negli ultimi acquisti, e nemmeno di cose assurde tipo theremin, guanti musicali o strumenti di verdure (di questa non ho ancora parlato ma lo farò). Stavolta si parla di rock! Cioè, credo che la definizione sia indierock, ma non sono bravo in questo genere quindi semmai ditemelo voi.

I B-Effect, è bene chiarirlo subito, sono amici. Quattro ragazzi della mia zona che conosco personalmente e che seguo praticamente dagli inizi, e che negli anni passati si sono dedicati principalmente a esibizioni live con l'esecuzione di cover. Potete sentire qualche loro esecuzione sul canale youtube, se vi va. Ma un paio di mesi fa hanno annunciato di essere al lavoro su un primo disco di inediti, ed ecco a fine luglio (forse collocazione non proprio felice per il lancio) uscire B-Effect.

L'EP contiene 5 tracce, e pur nella sua brevità esprime in modo efficace quelle che sono le diverse "anime" del gruppo: conoscendoli, so che ognuno di loro ha una sua predilezione per un certo tipo di generi e sonorità, per cui nel gruppo convivono tendenze rock, punk, pop ed elettroniche. La quinta traccia è una bonus track (disponibile solo sul cd, non online), remix espressamente pensato per il dancefloor di Ricordi, il primo pezzo composto dal gruppo.

I testi, senza voler forzare un'analisi troppo profonda, si rifanno principalmente a tematiche classiche come lo scorrere del tempo, l'incertezza per il futuro, il confronto con la realtà, cosa che risulta abbastanza evidente anche dai titoli: Ricordi, Intorno a noi, Domani. Si tratta perlopiù di testi orecchiabili e, se non altro, diversi dalle banalità che si trovano di solito.

Come ho già anticipato, non sono esattamente la persona più competente per valtuare la qualità complessiva di questo genere di musica, ma penso che sia innegabile che il "talento" di base c'è, e la professinalità pure. Vale quindi la pena di dare un orecchio al lavoro di questi ragazzacci che, dai e dai, qualcosa stanno provando a combinare.

Il cd si può acquistare su tutti i principali store (Amazon, iTunes, GooglePlay), o potete anche scaricare le singole tracce. Per seguire poi gli sviluppi del gruppo potete seguire la pagina facebook. E per una volta che vi ho segnalato qualcosa di quello che piace a voi, potreste anche ringraziarmi, eh.



Unpunned Futurama Titles #3

Terza puntata della rubrica più seguita della stagione, in cui esplico i titoli degli episodi di Futurama, limitandomi però alla versione originale in inglese, visto che di solito in italiano i titoli risultano tradotti letteralmente (perdendo i frequenti calembour) o interamente stravolti. Dopo i titoli di stagione 1 e stagione 2, ecco la stagione 3.


Amazon Women in the Mood (Amazzoni in amore): riferimento al film Amazon Women on the Moon.

Parasites Lost (Parassita perduto): riferimento al poema di John Milton Paradise Lost (Paradiso perduto).

A Tale of Two Santas (Aiuto è Natale!): riferimento al romanzo A Tale of Two Cities di Dickens.

The Luck of the Fryrish (Il quadrifoglio): gioco di parole su "the luck of the Irish", cioè la fortuna dell'irlandese, giustificato dal fatto che a fare la fortuna di Fry è un quadrifoglio (appartenente appunto alla tradizione irlandese).

The Birdbot of Ice-Catraz (Pingui-bot di Gel-catraz): gioco dip parole su The Birdman of Alcatraz, il soprannome di Robert Stroud, un carcerato di Alcatraz famoso per i suoi studi ornitologici compiuti in prigione.

Bendless Love (Il pizzetto ballerino): gioco di parole su "endless love"

The Day the Earth Stood Stupid (Cervello grosso scarpa fine): riferimento al film The Day the Earth Stood Still, in Italia Ultimatum alla Terra

That's Lobstertainment! (Un gambero da ridere): That's Entertainment! è il titolo di un film-compilation rilasciato nel 1974 dalla MGM per celebrare i 50 anni di attività.

The Cyber House Rules (Amore tecnologico): riferimento al romanzo The Cider House Rules di John Irving (Le regole della casa del sidro)

Where the Buggalo Roam (La pietra dello scandalo): riferimento al film Where the Buffalo Roam.

Insane in the Mainframe (Inferità robotica): riferimento al pezzo Insane in the Brain dei Cypress Hill, che contiene anche la frase "insane in the membrane", assonante al titolo.

The Route of All Evil (Padri e figli): gioco di parole sull'espressione "the root of all evil", la radice di tutti i mali.

Bendin' in the Wind (Successo da paralisi): riferimento al pezzo Blowin in the Wind di Bob Dylan.

Time Keeps On Slippin' (Un amore stellare): citazione di un verso della canzone Fly Like an Eagle di The Steve Miller Band.

I Dated a Robot (Sono uscito con un robot): "i dated an..." è un'espressione comunemente usata per indicare di aver frequentato untipo particolar di individuo.

A Leela of Her Own (Una Leela tutta speciale): riferimento al film A League of Their Own (in italiano Ragazze vincenti) che tratta di un campionato di baseball femminile.

A Pharaoh to Remember (Un faraone da ricordare): nessun riferimento specifico rintracciabile

Anthology of Interest II (Il gioco del se fossi 2): il titolo principale non ha nessun riferimento specifico, mentre per i tre sottoepisodi abbiamo:

  • I, Meatbag: riferimento a I, Robot di Asimov, in questo caso Bender diventa umano quindi si parla di "meatbag" come solitamente lui definisce le persone.
  • Raiders of the lost Arcade: riferimento a Raiders of the Lost Ark, primo film della serie di Indiana Jones. In questo caso si parla di Arcade vista la presenza dei videogiochi.
  • Wizzing: espressione colloquiale che significa comportarsi in modo stupido e accusare gli altri di fare lo stesso, in questo caso il doppio senso è con "wizard" visto che si tratta di una riproposizione del Mago di Oz.
Roswell That Ends Well (Il nonno di se stesso): riferimento alla commedia di Shakespeare All's Well That Ends Well (Tutto è bene quel che finisce bene). Da notare che in questo caso il titolo italiano fa anche da spoiler.

Godfellas (Il mestiere di Dio): riferimento al film Goodfellas (in Italia Quei bravi ragazzi), giustificato dal fatto che nell'episodio Bender diventa il dio di una civiltà di minuscole creature e poi incontra un'entità potenzialmente divina

Future Stock (Manager d'assalto): riferimento al saggio Future Shock, qui invece si parla di stock in quanto la trama si basa sul mercato azionario.

The 30% Iron Chef (Sfida ai fornelli): riferimento alla trasmissione televisiva di cucina The Iron Chef, il 30% si riferisce a Bender che in numerose occasioni afferma di essere composto di una certa percentuale di ogni metallo nominato.

Rassegna stampa DTS #2

Poco più di un mese dopo l'uscita di Dimenticami Trovami Sognami, quando le prime reazioni iniziavano ad affluire, ho preparato una breve rassegna stampa con alcuni dei primi (soddisfatti) commenti al libro. È passato qualche altro mese, e i commanti hanno continuato ad arrivare. Ho pensato quindi di raccogliere qualche altra frase tratta da recensioni comparse qua e là per farvi leggere cosa dicono di DTS. Naturalmente potete risalire alla fonte seguendo i link per leggere la recensione completa.


In un panorama un po’ asfittico, che tende a girare da anni sugli stessi nomi e tematiche, Viscusi ha prodotto un romanzo diverso nei contenuti e nella forma. L’ambientazione è italiana, non ci sono cupe megalopoli e intrecci giallo-noir; si parla d’amore, di scelte difficili, del sogno, della memoria e del suo potere demiurgico; delle origini del Tutto, di un’intelligenza primigenia e di come il mondo potrebbe cambiare attorno a noi senza che nessuno se ne accorga.
recensione di Studio83 (not affiliated to Zona42)


Perfino il raccordo tra le varie componenti  è ben ponderato con tutti gli elementi di una trama che inizia in maniera lineare ma che poi aumenta di complessità. Ma la cosa piacevole è che il lettore non subisce questa complessità, non pesa sulle sue spalle, grazie anche allo stile immediato con cui il romanzo è scritto. Non ci sono scorciatoie, non troverete sotterfugi all'interno di questo romanzo, ma una robusta narrazione, uno stile semplice ed accattivante ed alcuni personaggi niente male.



A mio parere Viscusi ha voluto osare e ha avuto successo, perché la storia di Dorian [...] sorprende il lettore e lascia spesso volutamente spazio all'immaginazione. Non è una lettura da sottovalutare, al contrario necessita di attenzione e pazienza, ma merita di essere compresa.

recensione di M. Carrara su Libreria universitaria


Il romanzo prende le basi dal tema della percezione della realtà – e di cosa è reale – e dalla sua alterazione (e non mancano sottili omaggi ai grandi della fantascienza del genere, come Philip K. Dick). Dalla lettura emerge come il tema fondante del romanzo sia ben elaborato nella sua complessità, prendendo spunto sia dalla fantascienza che da altre discipline (come lo yoga).

recensione di Saretta su (including books)

Finché nella seconda parte, «Trovami» Viscusi si rivela per l'incredibile e folle narratore qual è, e dopo qualche pagina di spaesamento, in cui crediamo di leggere semplicemente un'altra storia (ma allora DTS raccoglie tre racconti?), ci ritroviamo a dover reinterpretare tutto quello che abbiamo letto in termini completamente nuovi. E forse anche la nostra realtà meriterebbe una revisione...
 
recensione su Un blog senza pretese
 
 
Volendo essere necessariamente sommari - questa è una recensione, non una tesi - possiamo affermare che al centro di Valis come del libro di Viscusi, vi è il problema irrisolto dell'Ontologia dell'Universo. E c'è una tendenza fortemente mistica (non religiosa o irrazionale) a rendere il problema in forma di materiale narrativo. 
 
 
 
Forse, leggendo questo libro, qualcuno potrà pensare che l'autore terrestre sia un po' troppo presuntuoso (confrontarsi con nomi quali Dick e compagni di merende...!), ambizioso (speculare filosoficamente di Creazione, natura della Realtà e struttura dell'Universo...!), o semplicemente pazzo (che ci azzecca un titolo che sembra quello di un romanzo per Adolescenti-Terrestri-In-Preda-A-Tempeste-Ormonali con la fantascienza? Ma sopratutto: come si fa ad ambientare un romanzo di fantascienza a Lucca?!), ma quel qualcuno si sbaglierebbe di grosso. L'autore, non solo spadruneccia (per dirla come un famoso attore comico terrestre suo contemporaneo) le armi narrative e linguistiche a sua disposizione, dimostrando grande talento, tecnica e padronanza del mezzo espressivo, ma riesce anche a non risultare presuntuoso, ambizioso o pazzo, snocciolando teorie ardite sul filo dell'eresia filosofico-scientifica!
 
 
 
Solo un avvertimento: si tratta di un libro che altererà la vostra percezione del mondo. Un po' come accade quando si esce dal cinema dopo aver visto "The Truman Show" e si cercano le telecamere nascosto che vi stanno riprendendo, quando chiuderete il volume cercherete ovunque i segni della ****** (non ve lo dico per non darvi indizi). Il guaio è che, essendo la lettura di un romanzo più partecipata della visione di un film, l'effetto durerà molto più a lungo...
 
 
 
 
Inoltre ho ricevuto in forma privata, via mail o come messaggi su fb e altri social, commenti e opinioni da diversi altri lettori, che non riporto per correttezza (trattandosi appunto di una conversazione privata), ma per i quali ringrazio di cuore. DTS finora si è dimostrata un'esperienza davvero positiva, e non potrei essere più contento di come sta andando, a meno che, non so, mi versassero un anticipo a 5 cifre intere per scrivere un seguito.

Quindi grazie a tutti per il tempo e le parole spese, e al solito stay tuned che novità sono sempre in ponte (seugite anche il sito di Zona42 che di solit è più tempestivo a segnalare queste cose...)!

Le vostre letture per l'estate

Non so voi, ma io sono partito stamattina per le ferie e se tutto va bene a quest'ora dovrei essere in arrivo nella località da me prescelta (per motivi di riservatezza non posso rivelarla qui, non vorrei trovare ad attendermi frotte di fan). Dato che il mese di agosto più o meno tutta la Nazione si ferma*, si pensa alle vacanze e al relax, è anche il periodo in cui, per convenzione, si legge di più.
A dire la verità per me accade l'opposto, nel senso che la lettura per me è un'attività che fa parte della routine quotidiana (colazione, pranzo, cesso, letto ecc), per cui quando questa viene sovvertita, come durante una vacanza, non ho più gli stessi tempi sicuri da dedicarle. Quindi di fatto capita spesso che legga meno durante le ferie che il resto dell'anno... ma questo è un altro discorso.
L'intento di questo post, semplicemente è quello di darvi qualche veloce consiglio di lettura. Se qualcuno di voi deve ancora fare la valigia, magari ha l'occasione di infilare dentro un paio di volumi leggibili, o meglio ancora, di scaricare al volo e mettere sul reader (come farò io) qualche titolo. I criteri da me utilizzati per questa selezione sono libri "freschi", di facile lettura, che non vi impegneranno troppo con pesanti elucubrazioni, ma non per questo frivoli e banali. Insomma, il giusto svago senza scadere nel trash. Pesco all'interno di titoli abbastanza recenti, perché è inutile che vi consigli ora di leggere la Guida Galattica per Autostoppisti, no? Preferisco indirizzare su qualche titolo meno noto, anche autopubblicato, che magari non avreste scovato sui canali tradizionali. Naturalmente si tratta di libri che ho già letto e della cui qualità non ho dubbi, per commenti più approfonditi linkerò anche i corrispondenti rapporti letture.

Necroniricon è una raccolta di racconti horror di Andrea Berneschi (pubblicato dalla Factory I Sognatori). Le storie sono parecchie, alcune brevissime, sconfinano a volte nella fantascienza e nel weird. Umorismo che fa capolino di quando in quando per alleggerire il tutto.





Pashazade di Jon Courtneay Grimwood è il romanzo che Zona 42 ha pubblicato prima di DTS. Ambientato in un mondo ucronico (che tuttavia non prende il sopravvento sulla storia), si tratta in buona sostanza di un thriller/poliziesco, con un protagonista di grande carisma e comprimari memorabili. Trama avvincente e ricca di sfumature. Peraltro è uscito da poco anche il seguito Effendi, quindi se siete lettori veloci avete materiale a sufficienza (questo però non l'ho ancora letto).




Un autore autopubblicato che mi sento di consigliare è Stefano Castelvetri (blogger che scrive su Stranamente geek) con il suo 8.23 volte l'anno. Per farla breve, è un Men in Black all'italiana con qualche radice storica in più: azione, umorismo, e bizzarre invasioni aliene. Spassoso e intelligente (meriterebbe una ripassata di editing in più, ma vale la pena).





Altra autopubblicazione, però di gruppo: tre autori e un editor: Livio Gambarini, Marco Cardone  Polly Russell coordinati da Marco Lomonaco. Nomi che girano noti nell'underground di genere uniti per ASAP- Tempi che corrono, una novellette di fantascienza che parte dall'invenzione di una tecnologia in grado di alterare lo scorrere del tempo in zone localizzate. Azione, buona speculazione, e una buona dose di riferimenti nerd. Si tratta però di un romanzo breve, quindi non vi basterà per tutte le vacanze...




E concludiamo con un altro autore internazionale, che, in effetti, si è a sua volta autopubblicato, prima di venire "scoperto" e di ritrovarsi con Ridley Scott che dirige il film tratto dal suo libro. Il caso de L'uomo di Marte è abbastanza noto ormai, e la versione cartacea si trova a prezzi ridicoli. Questo potete considerarlo un MacGyver in space, ma con un tono costantemente leggero e sopra le righe. Lettura appassionante e utile per le nozioni pratiche di survivalismo (sia mai vi capiti di venire abbandonati su un pianeta inabitabile...).





Beh, certo, poi se uno fosse disonesto potrebbe anche segnalare che ci sono in giro anche libri miei, in carta o e-book, che potete mettere nella valigia materiale o digitale. Ma questo lo lascio alla vostra coscienza. Io vi ho fornito la colonna sonora e le letture per l'estate, che altro volete aggratiss?


*Sì, lo so che c'è qualcuno che è ancora a lavoro, siete degli eroi!

Coppi Night 02/08/2015 - Avengers: Age of Ultron

Probabilmente sapete già che il filone supereroistico non è certo il mio preferito. Ho vsito diversi film di questo genere, e alcuni posso dire che mi siano anche piaciuto (Iron Man, alcuni X-Men), ma non mi posso ritenere un fan, e di certo non ho i riferimenti adeguati per poter cogliere le citazioni presenti nei film, in quanto i fumetti non rientrano tra le mie letture. Per questo, in genere parto con entusiasmo molto blando quando mi capita di vederne qualcuno.

In tempi abbastanza recenti ho visto The Winter Soldier, che se ho ben interpretato l'intreccio interfilmico del progetto Marvel è il prequel diretto di Age of Ultron, quindi mi sono trovato su basi abbastanza solide per seguire la vicenda (anche se i riferimenti al primo Avengers non mancano, e quello non l'ho visto). Ora, devo dire la verità, a me non è sembrato così eccezionale, anzi, piuttosto fiacco.

Ci sono alcuni aspetti in particolare che mi portano a ritenere questo film mediocre, provo a elencarli organicamente:

- Un problema basilare (peraltro condiviso da molti altri film) è l'indefinibilità dei poteri dei personaggi. Per dire: Iron Man ha la sua armatura e le armi, Hulk è grosso e forte e incazzato, ma ad esempio, quella Scarlet Witch che cosa fa di preciso? Inizialmente sembra evocare incubi/paranoie (anzi, pare che l'intera storia si origini da questa sua capacità), poi inizia a usare telecinesi, lancia fiamme rosse dalle mani e alla fine riesce pure a volare. E anche Visione, l'androide creato da Ultron, che cosa fa? Vola, scazzotta, lancia raggi di luce... ma di preciso, quali sono le sue capacità? Lo stesso Ultron non mi sembra abbia un ventaglio ben definito di poteri/abilità, a volte si comporta semplicemente da robot distruttore, altre è più subdolo. Mi si dirà "Eh ma se leggevi i fumetti sapevi che..." e io interrompo subito e dico: no, io non ho letto i fumetti e questi non sono propedeutici alla visione del film, quindi se io guardo questo bisogna che sia esaustivo e coerente.

- Collegato a questo punto c'è anche una certa sproporzione tra i superpoteri che a mio avviso è insanabile. Voglio dire, secondo me di base un Quicksilver se li batte tutti in agilità. Finché non viene fuori qualcuno in grado di manipolare il tempo lui rimane fondamentalmente imbattibile. Sembra che invece tutti siano in grado di oppore super-resistenza a super-forza, tanto che ha poca differenza se sei Thor, Ultron, Hulk, Cap America o Visione, ti puoi comunque prendere a cazzotti con gli altri. Eppure un semidio sarà più forte di un androide? E i non-super (la Johannson e quello con l'arco) come possono seriamente competere con tutti gli altri? Mi sembra assurdo che riescano a distruggere decine e decine di Ultron minori come se fossero Putties, quei guerrieri stupidi in tutina dei Power Rangers che il cattivo mandava sempre in avanscoperta prima di scoprire il mostro gigante dell'episodio.

- Il villain mi sembra alla fine dei conti poco impressionante. A parte la scarsa originalità delle sue motivazioni (l'IA che decide di dover distruggere l'umanità per portare la pace), in realtà mi pare che Ultron non rappresenti mai una minaccia concreta, o almeno molto ridotta rispetto a quali potevano essere le sue vere potenzialità. Un essere cibernetico che nasce inizialmente come IA incorporea e si trasmette via internet perde gran parte delle sue potenzialità quando si confina in un corpo (o più corpi) materiale. Se il suo obiettivo era fermare gli Avengers avrebbe potuto benissimo farlo staccandogli la corrente, la linea telefonica e i satelliti. Anche distruggere l'umanità, o almeno sollevare un'ondata immane di caos non sarebbe stato così difficile smaneggiando con tutte le banche dati del mondo. E invece la cosa migliore che gli viene in mente di fare è installarsi in qualche centinaio di robot e attaccare fisicamente i suoi nemici. Peraltro mi è sembrato anche abbastanza ridicolo che parlasse muovendo la bocca...

- L'interazione tra i personaggi è poco efficace. Questo dovrebbe essere un film in cui tutti sono protagonisti, dalla squadra degli Avengers a Ultron e i suoi alleati (che poi sono i figli di Magneto), ma in realtà se ne esce senza una vera cognizione di chi davvero abbia fatto cosa. Tutti hanno un loro momento ma nessuno emerge davvero, forse solo Tony Stark/Iron Man ha un ruolo più centrale, in quanto diretto responsabile di alcuni dei passaggi chiave di tutta la storia. Degli altri abbiamo sprazzi di quotidianità, qualche flashback, un paio di battute al momento giusto, ma se dovessi dire chi mi ha colpito di più potrei rispondere solo con un "meh" generalizzato. Tant'è che alcuni personaggi vengono fatti fuori, probabilmente proprio perché gli autori stessi non sanno come gestirne tanti così "importanti" (infatti sembra che alla fine la nuova squadra di Avengers sia composta interamente da personaggi secondari...).

A tutto ciò si aggiungono poi una serie di incongruenze che minano la credibilità della storia. vabbè che in un film del genere (in cui dèi nordici si mescolano a mutanti ed alieni e robot) la credulità deve essere sospesa parecchio, ma ci sono tanti piccoli aspetti poco chiari che non derivano tanto dal patto con lo spettatore quanto da una certa superficialità. Non sto a elencarli tutti, vi rimando ai vari Everything Wrong With, cito solo quello più clamoroso e per me irritante: ma gli Avengers, quando sono sul campo, come comunicano tra loro? Sono costantemente in contatto, ma non mi pare indossino nessun tipo di dispositivo di comunicazione: auricolari, microfoni ecc. Con l'esclusione di Iron Man, non capisco come gli altri possano sentirsi tra di loro. A maggior ragione quando i due figli di Magneto entrano a far parte della squadra e pure loro (che fino a due ore prima erano avversari) sono in contatto col resto della squadra! Ce ne sono parecchie altre, di per sé anche veniali, ma che accumulate danno un'idea di scarsa attenzione ai dettagli che, per un progetto ambizioso come questo, è francamente intollerabile.

Wow, non pensavo di poter parlare così tanto di questo film. Ma siccome so che esistono degli adoratori impenitenti di queta serie, ho preferito argomentare a fondo la mia insoddisfazione per questo film. Forse solo Ant-Man potrà salvare la baracca...

Dj set: Slippery Senses

È passato del tempo dall'ultimo dj set che ho realizzato e caricato su mixcloud: era maggio dell'anno scorso, e all'epoca avevo realizzato il mix ispirato a Dimenticami Trovami Sognami (riproposto anche sul sito dell'editore). Se ci è voluto così tanto prima che potessi di nuovo proporvi qualcosa in ascolto non è solo per pigrizia, ma per un ben preciso limite tecnico. A luglio 2014 infatti il mio precedente laptop mi ha abbandonato (effetti collaterali del surriscaldamento della scheda video). È stato solo andando a cercare un nuovo pc da acquistare che ho scoperto che l'ingresso audio LINE IN di cui il vecchio apparecchio era dotato è un optional quasi unico, che io davo per scontato ma invece oggigiorno è praticamente introvabile. Di conseguenza, mi era impossibile collegare l'uscita audio del mixer al pc per registrare il set. Mi sono quindi dovuto informare sulle usb audio key, che mi sono procurato alla fine dei giochi solo un paio di settimane fa. Una volta ottenuta questa ho dovuto subito metterla alla prova, e ho così ripreso il mix che avevo iniziato a pensare più o meno l'estate scorsa.

Il set Slippery Senses è pensato per fare da "colonna sonora dell'estate", con pezzi movimentati, alcuni anche un po' cheesy, remix di tracce anche abbastanza note degli ultimi anni. Nella tracklist potete scorgere infatti nomi come David Guetta, Stromae, Avicii, Martin Solveig, Calvin Harris. Ma non mi sono risparmiato anche autori mediamente più interessanti come Maceo Plex, Trentemoller, GusGus, Fritz Kalkbrenner. In ogni caso l'intento è quello di un ascolto facile e leggero, quindi i pezzi roboanti e scemotti non mancano. Because summer is a state of mind!

Buon ascolto e buone vacanze.