Coppi Club 27/02/15 - Con Air

Era il mio turno, quindi me ne assumo la responsabilità. Ho volutamente proposta una serie di film, tutti capitanata da Nicholas Cage. Devo sentirmi in colpa? No davvero. Perché ormai Niccage è un eroe pulp, ha generato tutta una sottocultura in cui, tutto sommato, lui stesso sguazza, e allora va apprezzato per essere riuscito a mettersi in gioco. Che poi non è che sia lui un attore così mediocre, è che proprio lo mettono in delle storie che hanno la credibilità di una scia chimica... per forza ne esce con la reputazione devastata! I rari casi in cui a dirigerlo e sceneggiarlo c'era qualcuno di valido, ha svolto egregiamente il suo lavoro, vedi ad esempio Adaptation / Il ladro di orchidee, o anche il classico Via da Las Vegas. Insomma, un professionsita come ce ne vorrebbero sempre, in questi tempi di svalutazione del lavoro creativo.

Ma veniamo al film. Che in due parole si può definire "puttanata clamorosa". Un aereo su cui vengono caricati un gruppetto di galeotti, con curriculum che spaziano dal furto con scasso al genocidio. Un apparato di sicurezza che, se mai fosse esistito, avrebbe impedito qualunque 9/11 (dieci agenti con i mitra spianati per ogni detenuto trasferito), ma che consente comunque a un paio di reclusi di portarsi dietro gli accessori per liberarsi dalle manette e prendere possesso del mezzo. Tra tutti c'è il buon Nic, con una posticcia parrucca alla Lorenzo Lamas, che un po' finge di assecondare i cattivi ma poi gli rema contro e lascia  indizi per essere rintracciato, perché questi criminali hanno il devastante piano di... non ho capito bene, se ne vanno alle Bahamas ed en passant caricano un lotto di droga, comunque niente che mettà in pericolo la sicurezza nazionale. Però vanno fermati. Il leader dei cattivi è John Malkovich, con altre illustre presenze secondarie come Danny Trejo (all'epoca probabilmente non se lo cagava nessuno) e Steve Buscemi, mentre a terra è rimasto John Cusack a dirigere le operazioni di sicurezza. Insomma un sacco di aggressioni, morti, diabetici, battute badass, e badass Cage, e tanta comicità, in parte cercata in parte involontaria. È comicità evidente quella del detenuto-checca, che prende la parola solo per dimostrare la sua estrema femminilità, è comicidà meno voluta, ma forse ancora più efficace, quella dello scambio di lettere dalla prigione di Nic con la figlia che non ha mai visto (e che apparentemente si affeziona a un padre della cui esistenza non ha alcuna prova).

Le incoerenze e le assurdità si sprecano, ma elencarle sarebbe un terribile spoiler perché toglierebbe tutto il gusto di vedere questo film, che di proposito o meno si configura come una caccia alla stronzata più grande. Il tono è raramente serio, a volte vira addiritura sul semisplatter o il grottesco, per questo si riesce a seguire comunque bene. Non oso credere che chi ha realizzato questo film lo pensasse come un prodotto serio, dev'essere stata una goliardata. In ognic aso, di certo è molto più godibile dell'ultimo film in cui Niccage è prigioniero su un aereo, avete sentito parlare di Left Behind?

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