Rapporto letture - Novembre 2014

Novembre è stato un mese abbastanza variegato, sono riuscito a leggere 5 libri diversi differenziando abbastanza in quanto a generi, forme, nazionalità e supporti. In realtà non ho avuto sorprese rivelazioni eccezionali, anzi, ho sbattuto il muso un paio di volte, ma mica si può sempre leggere dei capolavori, d'altra parte basta tornare al mese scorso e... no, vabbè, lasciamo perdere.


Il primo libro terminato è Lo specchio di Dio, aka Jesus Video, dell'autore tedesco Andreas Eschbach. Di Eschbach avevo letto Miliardi di tappeti di capelli rimanendone moderatamente affascinato (credo sia un libro che ha avuto un certo riscontro anche oltre l'ambiente fantascientifico). Convinto da quest'opera ho voluto provare altro dello stesso autore, e ho scelto Jesus Video perché l'idea di base mi affascinava: durante scavi archeologici in Israele, viene ritrovata una videocamera sepolta in una tomba di 2000 anni fa... proprio l'epoca di Cristo! Si parte quindi da un assunto interessante, e mi aspettavo quindi una gustosa commistione tra religione e viaggi nel tempo (pensavo a qualche sviluppo tipo il viaggiatore futuro diventa Gesù, cosa già vista diverse volte, ma ero pronto a concedere il beneficio del dubbio). E invece sono rimasto piuttosto spiazzato, perché mi sono trovato di fronte a una specie di Codice Da Vinci, con fazioni in corsa per accaparrarsi la reliquia e il presunto potere/valore che essa contiene. Decine di personaggi che si intrecciano (ho avuto qualche difficoltà a individuare il vero protagonista), ipotesi che si accavallano e si perdono, e alla fine la cosa meno importante di tutte è proprio questo video di Gesù, perché riveste il ruolo passivo di "oggetto che tutti voglioni", e se invece di una registrazione di un viaggiatore nel tempo fosse stato uno dei trenta denari di Giuda non sarebbe cambiato niente. Peraltro quando, nel lungo epilogo, si scopre cosa contiene il video, non si riesce a capire bene se si tratti di qualcosa di autentico o una bufala, e tutto rimane molto vago. In definitiva sono rimasto abbastanza deluso, ma forse perché mi aspettavo tutt'altro tipo di storia. Forse come "caccia al tesoro" non è male, ma non è quello che cercavo io quindi non mi è piaciuto molto. Voto: 5/10



Secondo libro del mese è stato Il sole dei soli, secondo titolo pubblicato da Zona 42 dopo Desolation Road. Anche questo si può considerare in estrema analisi un'avventura, ma qui il contesto è ben diverso: la storia di Karl Schroeder (uno degli "autori emergenti" più interessanti della fantascienza contemporanea) si svolge in n futuro imprecisato, all'interno di Virga, un'enorme sfera cava di dimensioni planetarie in cui vivono milioni di persone, in un delicato equilibrio tra gravità, luce, calore e formazioni di volo. La storia segue alcuni personaggi principali che si imbarcano per una missione proprio sul "sole dei soli" da cui deriva tutta l'energia di Virga. Ognuno dei protagonisti è mosso da motivazioni diverse, che si intersecano in una serie di progetti, vendette, rivelazioni. Il libro abbonda di esplorazioni, battaglie, fughe e complotti, ed è estremamente avvincente vedere questa trama avventura calata in un'ambientazione così particolare. Devo ammettere che ho avuto alcune difficoltà a figurarmi l'ambiente di Virga, in particolare per quanto riguarda grandezze e distanze all'interno del volume della sfera, ma la storia riesce a essere godibile anche senza comprenderne appieno tutti i particolari più "tecnici" (che comunque sono molto interessanti). L'unico aspetto negativo è che il libro non è autoconclusivo, infatti è il primo di una serie di cinque, che se tutto va bene verranno in seguito pubblicati sempre da Zona 42. Voto: 7/10


Breve intermezzo con un ebook della serie Vaporteppa: L1L0 di Pippo Abrami, un racconto steampunk in cui un robot dall'inequivocabile aspetto di coniglio viene costruito da uno scienziato con la missione di salvare sua figlia. La storia è narrata interamente dalla prospettiva di L1L0 ed è probabilmente questo a renderla divertente e scorrevole, vista l'indole sarcastica del robot, che deve in qualche modo far combaciare i propositi dei suoi tre cervelli di scimmia. In realtà al di là di questo c'è poco altro da dire, la lettura è piacevole ma non colpisce particolarmente per originalità o profondità, si merita quindi la sufficienza ma una volta concluso si dimentica in fretta. Sarebbe probabilmente un buon soggetto per successive avventure. Voto: 6/10


Passo poi a un collega di Factory, Filippo Bernardeschi con la raccolta di racconti L'ultima consegna. Devo premettere che questo probabilmente non è un genere a me estremamente affine: ci si muove tra realismo magico e mistero, fino al semplice racconto "intmista". In buona parte delle storie non è tanto la trama ad essere il cardine del racconto, quanto una serie di atmosfere e impressioni, dettagli apparentemente insignificanti su cui l'autore cerca di focalizzare l'attenzione. In questo modo storie di "vita ordinaria" vengono sconvolte da un cambio di prospettiva dovuto alla presenza di elementi estranei, a volte surreali o soprannaturali, a volte semplicemente imprevedibili. Lo stile è forte ed evocativo, e riesce a suscitare potenti suggestioni, sia a livello visivo che emotivo, spesso al limite tra mondo reale e onirico. È quindi una raccolta di sicuro interesse, che forse non riesco ad apprezzare in pieno per mia predisposizione a stili e contenuti diversi. Voto: 7/10


Infine ho voluto concludere la saga di Odissea nello Spazio, leggendo 3001: Odissea finale, quarto e ultimo libro della serie iniziata negli anni 70 da Arthur C. Clarke. Se già 2061 mi era sembrato fiacco, più votato alla speculazione scienfica che allo sviluppo della trama, questo libro ha tradito le mie aspettative, ignorando quasi completamente la "mitologia" introdotta con 2001 e anche il successivo 2010, e concentrandosi soprattutto a descrivere il livello socio-tecnologico della società umana del quarto millennio. Nonostante l'inizio sia estremamente intrigante, con il ritrovamento e la rianimazione di Frank Poole (l'astronauta che era stato ucciso da HAL in 2001), il collegamento con i capitoli precedenti è minimo e quasi secondario, e la soluzione individuata dall'umanità decisamente anticlimatica, in grado di demolire in un solo capitolo tutto il potere evocativo del Monolito. Mi aspettavo davvero molto di più, perché a questo punto si può dire che il mistero delle entità che hanno sorvegliato e guidato l'evoluzione umana non viene spiegato. Voto: 5/10



Nota di servizio: il recente aggiornamento dell'interfaccia di aNobii mi ha reso impossibile inserire le immagini linkate alle relative schede da me commentate (non so se la funzione "blogga oggetto" sia stata del tutto rimossa o sono io che non la trovo), quindi ho ripreso soltanto le copertine. In ogni caso sulla mia pagina si trovano come sempre tutte le informazioni sulle letture dal 2008 a oggi.

2 commenti:

  1. 3001 mi ha deluso quasi in pari misura dell'orthoquel scritto a quatto mani con Stephen Baxter, dove almeno c'era uno scontro fra power player dell'Antichità. Mi piacque solo per il ripescaggio di Frank.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. a me "l'occhio del tempo" non era dispiaciuto, l'idea della Terra-puzzle e la royal rumble alessandro vs gengis era molto gustosa. nei seguiti però si è un po' perso, in effetti con un percorso simile a questa serie. poi Clarke è pure morto, e il quarto volume mancante non credo che arriverà mai...

      Elimina