Dal libro al film: All You Zombies / Predestination

Non capita spesso, ma a volte scopri per caso delle cose di cui non sapevi nulla, e non solo rimani momentaneamente esaltato, ma poi ti sorprendi anche perché sono cose buone, sono come te le saresti immaginate e forse anche meglio di così. È successa una cosa del genere pochi giorni fa, quando ho scoperto l'origine della sigla di Futurama, ed è andata in modo simile con il film Predestination, adattamento cinematografico del racconto di Heinlein All You Zombies.

Ma facciamo un passo alla volta. Prima di tutto piazzo il disclaimer spoiler, anche se cercherò di affrontare questa similrecensione partendo dal presupposto che si conosca già il racconto (che poi è la situazione dalla quale sono partito io). Se quindi non conoscete nemmeno quello, allora forse è meglio rimandare questo post a quando vi siete aggiornati.
 
Prima di iniziare torno indietro dal futuro (anno 2020) per segnalare che ho fatto un'approfondita analisi della struttura narrativa di questo film sul mio nuovo canale youtube STORY DOCTOR, inserisco quindi il video che riprende alcuni degli argomenti presenti anche nel seguito del post.



All You Zombies è un racconto di Robert Anson Heinlein pubblicato nel 1959. In italiano lo si trova in diverse antologie (sia di Heinlein sia multiautore) con i titoli Tutti i miei fantasmi o Tutti voi zombie. È un racconto piuttosto breve, che narra la storia eccezionale di una persona che grazie al proficuo uso di viaggio nel tempo e chirurgia invasiva, finisce per essere padre e madre di se stesso. Può sembrare impossibile, ma Heinlein era sveglio e ha trovato il sistema: una bambina nasce nel 1945, appena diciottenenne viene messa incinta da un uomo che poi sparisce, dopo il parto cambia sesso e diventa uomo, sua figlia viene portata indietro nel tempo al 1945, mentre la sua versione maschile viaggia invece indietro per poterla impregnare. Ecco la Trinità del Paradosso: padre, madre e figlio sono tutti la stessa persona. Tecnicamente possibile, ammettendo la possibilità di viaggiare nel tempo. Il candidato risolva per esercizio il problema dal punto di vista genetico: se un DNA si accoppia sessualmente con lo stesso DNA, il risulato è lo stesso DNA?

Il racconto mi è sempre piaciuto, perché è davvero geniale, e credo che Heinlein con questa pubblicazione si sia per sempre aggiudicato il primato come inventore del Paradosso Definitivo. Peraltro lo trovate anche online, se volete leggerlo (chiaramente in inglese). Il titolo deriva da una frase conclusiva del racconto:
I know where I come from. But where do all you zombies come from?
Con questa domanda il protagonista vuole evidenziare come lui sia l'unico a conoscere davvero le proprie origini, mentre tutti gli altri, tutti noi zombie, camminiano su questa Terra ignari della ragione per cui esistiamo. È un'idea molto forte, e chiude efficacemente un racconto che rimane bene impresso.

La cosa che non mi sarei mai aspettato è che nel 2014, a cinquantacinque anni dalla pubblicazione del racconto, qualcuno decidesse di trarne un film. E anche quando l'ho scoperto (poche settimane fa) sono rimasto alquanto scettico: sappiamo bene come il cinema abbia la capacità di prendere le idee più straordinarie e appiattirle per assecondare le presunte esigenze del mercato dell'intrattenimento. Quindi è stato puramente per curiosità che ho voluto guardare questo film, ma una volta visto mi sono dovuto ricredere totalmente.

Predestination è un film uscito pochi mesi fa, scritto e diretto dai fratelli Spierig, noti soprattutto per Daybreakers, film a base di vampiri del 2009. È un adattamento diretto di All You Zombies, e fa quasi strano dirlo, è un adattamento molto fedele. Ciò non è necessariamente un bene, libri e film sono due canali diversi per cui ciò che rende buono un libro non è detto che funzioni anche sullo schermo, ma in genere ci si lamenta sempre che i film non rispettino la carta da cui sono tratti: questo è uno dei rari casi in cui invece è proprio così. Anzi, a dirla tutta Predestination forse ha anche qualcosa in più.

I protagonisti sono Ethan Hawke (che aveva già lavorato con gli Spierig proprio in Daybreakers), che interpreta l'agente del Temporal Bureau che contatta John/Jane negli anni 70 proponendogli/le di entrare nella Polizia Temporale, e Sarah Snook, giovane attrice a cui è affidato il difficile ruolo di interpretare sia un personaggio maschile che femminile. Da questo punto di vista bisogna riconoscere che sia la Snook sia il reparto trucco del film hanno fatto un ottimo lavoro: io non sono un gran fisionomista (ok, quasi per nulla), ma la differenza tra Jane e John, che sono la stessa persona in versione femmina e maschio, è molto convincente. Nelle scene in cui i due sono presenti insieme, e si può effettuare un confronto diretto, la cosa è sorprendente: è vero che John ha un aspetto androgino, ma questo ha comunque senso anche all'interno della storia. Se la preoccupazione era quindi che il cambio di sesso e il bisticcio di salti temporali potesse essere banalizzato, il pericolo è stato scampato.

Dicevo che nel film c'è qualcosa di più, e lo intendo in più sensi. C'è intanto qualche elemento aggiunto a livello di trama: in particolare, c'è la caccia a un terrorista, il Fizzle Bomber, che la Polizia Temporale (e il protagonista in particolare) stanno cercando di catturare prima che possa compiere l'attentato distruttivo a New York nel marzo 1975. Questo non era presente nel racconto, ma qui riesce a dare una visione più completa di che quale sia il lavoro del Temporal Bureau: se è chiaro che il viaggio nel tempo è un presupposto essenziale per generare il paradosso, c'è bisogno comunque di giustificarne l'utilizzo, e con il Fizzle Bomber la questione risulta più chiara. Heinlein non si preoccupava di dare uno scopo preciso al TB, limitandosi ad asserirne l'esistenza (in realtà in altri racconti seguenti citerà di nuovo la Polizia Temporale, che si presume essere la stessa organizzazione).

Ma non è solo questo il valore aggiunto del film. Di nuovo, il gioco di Heinlein in All You Zombies era semplicemente quello di mettere in scena la situazione che potesse portare al padre/madre/figlio nella stessa persona, senza preoccuparsi di approfondire o contestualizzare più di tanto. Ma in Predestination, seguendo la piccola Jane fin dalla nascita, vedendo i suoi drammi iniziati dall'infanzia, fino al trauma della gravidanza, la perdita della figlia e il cambio forzato di sesso, per poi apprendere che è lei stessa ad essersi causata questa situazione, la storia assume una profondità tutta diversa. Ci sono un paio di scene molto intense, una ad esempio è quella in cui poco dopo l'operazione Jane (ormai diventata John) prova a dare alla sua voce un timbro più maschile: Hi, nice to meet you. It's a lovely day. My name is... my name is Jane. Anche l'incontro tra Jane e John è reso in maniera eccellente, e qui molto del merito va sicuramente a Sarah Snook che interpreta entrambi (una ragazza giovane che non ha mai avuto una relazione, e un uomo che è stato quella ragazza e sa già come le cose andranno). Ecco quindi che la storia non è semplicemente un puzzle da risolvere, un gioco di incastri che porta lo spettatore al wtf moment, ma un apologo ben più strutturato che tocca temi complessi. L'identità, innanzitutto, ma diversamente da quanto si potrebbe pensare non si parla solamente di identità sessuale: Jane ha avuto difficoltà a capire se stessa ben prima di cambiare sesso, e solo alla fine la situazione si ribalta, quando sono gli altri a diventare gli zombie. C'è poi la libertà di scelta, e la predestinazione (ovviamente): John lo chiede anche all'agente (Do I have a choice?) e lui le risponde che la scelta esiste sempre. Ma è davvero così? Nemmeno l'agente ne è tanto sicuro, perché in seguito chiederà al suo superiore (Noah Taylor): And what happens when the day comes when i have no knowledge of my future? Conoscere il futuro, il proprio destino, ci aiuterebbe davvero a compiere scelte migliori? Infine c'è la percezione e il confronto con se stessi, che mai come in questo caso diventa letterale: è possibile cambiare così tanto da essere una persona diversa, si potrebbe mai amare se stessi, al punto da essere completamente persi una volta rimasti soli (cioè, soli senza di sé)?


Tutti questi approfondimenti non erano presenti in All You Zombies, ma sono invece nel film, e questo rende Predestination un prodotto di ottimo livello, al di là della sua origine letteraria. C'è anche da riconoscere che oltre alla fedeltà della trama, ci sono molti altri particolari e dettagli che si riferiscono direttamente al racconto: oltre alla presenza di un dottor Heinlein, troviamo gli stessi "comandamenti" del TB, la citazione della frase riferita a tutti voi zombie, e perfino la battuta finale che chiuda l'opera è la stessa. Considerato tutto questo, mi sento quasi di dire che Predestination sia uno dei rarissimi casi (me ne vengono in mente giusto due) in cui il film è meglio del libro!

Sarebbe bello che Predestination arrivasse anche in Italia, tuttavia ho il timore che possa invece andare ad allargare le file dei film che non vedrete mai: troppo di nicchia, e troppo acuto anche se presentato come un thriller sci-fi. E il fatto che sia tratto da un racconto di R.A. Heinlein, qui da noi, non è certo una raccomandazione efficace.

12 commenti:

  1. ciao, ma il fizzle bomber è sempre lui/lei?

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    1. ----------------- SPOILER!!! ------------------




      beh, in effetti sì... all'inizio non si sa ma io l'avevo sospettato subito, e credo si capisca abbastanza presto. ed è proprio il confronto finale con la sua versione "cattiva" a fornire una delle prospettive più interessanti con cui si chiude il film. ecco perché dico che è più complesso e ricco del racconto.


      ---------------- FINE SPOILER ----------------

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  2. Piccola chicca, ad un certo punto, su un tavolo (mi sembra quando racconta di aver iniziato a fare lo scrittore) si intravede una copia di Straniero in Terra Straniera, altro omaggio ad Heinlein :D

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  3. In Italia uscirà il 1° luglio, temo per poco. Nonostante la valanga di premi in Australia, in Usa è uscito in 20 sale fra il 9 e il 29 gennaio e dal 10 febbraio in dvd.

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  4. Ciao scusa ma non ho capito se l agente Ethan e Jane/John siano la stessa persona.

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    1. se hai visto il film è abbastanza chiaro:

      ---- SPOILER SPOILER ----

      nell'ultima sequenza si vede chiaramente che anche l'agente ha le stesse cicatrici dell'operazione di cambio sesso che aveva Jane/John, e nelle ultime immagini si vede proprio il percorso: neonato - bambina - madre - uomo - incidente - nuova faccia - fizzle bomber.

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    2. Si ma John/jane si ustiona la faccia proprio mentre cerca di disinnescare l'ordigno di Ethan/fizzle bomber come è possibile? forse è proprio qui il serpente che non smette mai di mordersi la coda...

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    3. nella timeline del protagonista la cosa funziona perfettamente. John/Jane incontra e stesso più volte a più età, l'episodio dell'incidente è un momento in cui ci sono tre versioni di se stesso nello stesso momento.

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  5. L'agente e il suo capo sono due persone distinte? La somiglianza è grande a volte

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  6. Ti sbagli: il problema del DNA non sussiste.
    Jane e John hanno una figlia: fine. Qualunque aspetto o bagaglio genetico ella avesse, quella figlia è Jane perché viene riportata indietro nel tempo dal barman.
    Ovvio che questo contiene un'illogicità di fondo, ma legata all'assurdità dei viaggi nel tempo, non al problema del DNA che, appunto, non c'è.
    Viaggiare nel "tempo", qualora un giorno dovesse diventare possibile, non significherà certo "VIAGGIARE NEGLI EVENTI", bensì in una dimensione che a quel punto sarebbe diventata percorribile proprio come le altre: tornando a quel tempo troveremmo eventi diversi esattamente come accade quando "torniamo in quel posto" ... solo il fatto che non possiamo, e probabilmente mai potremo, viaggiare nel tempo, ci crea l'equivoco che fa coincidere nella nostra percezione il tempo e la sequenza di eventi con cui lo misuriamo.
    Se come fa il film (il 99%, dei film e delle opere letterarie!, se non il 100) accetti per divertimento l'equivoco tempo = eventi, allora si aprono paradossi irrisolvibili. Il film ne contiene molti (o uno, enorme): ma nessun problema "minore" come quello del DNA, che proprio non si pone.

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    1. ma non si può definire come funziona il viaggio nel tempo, visto che non solo non esiste ma al momento non è nemmeno teoricamente ipotizzabile (almeno non a livello della materia ordinaria).

      nel film tutto ciò che avviene è coerente con se stesso nell'ordine in cui viene presentato, quindi non c'è niente che faccia suppore che ci si muova in un'altra "dimensione", il flusso degli eventi è unico e immutabile.

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  7. Il libro non l'ho letto, ma la pellicola abbastanza buona, solo il fatto che praticamente non esiste un futuro perché tutto continua a ricondurre alla parte iniziale... o mi sbaglio?

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