Coppi Night 06/07/2014 - Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective

Proviamo a fare una cosa diversa dal solito. Proviamo a prendere tutti gli elementi tipici dei filmacci comici italiani anni 70-80 (attori, autori, musiche, battute) e usiamoli all'interno di un giallo. Sì, insomma, una storia con un mistero intorno a un morto e un investigatore che cerca di scoprire cosa è successo. Potrebbe venirne fuori qualcosa di interessante, no?

Beh, sì, potrebbe. Davvero, l'idea non era male, in partenza. Infatti ho voluto appunto sperimentare di cosa si trattava. Purtroppo la tecnica non era evidentemente al livello delle intenzioni, perché il risultato non è certo dei più validi. Per quanto come ho Pozzetto sia uno dei pochi nella pletora di attoracci dell'epoca/genere che riesco ad apprezzare, e il ruolo di investigatore privato improvvisato (diplomato per corrispondenza) si adatti bene al suo tipico personaggio, rimangono comunque molti dubbi prima di poter definire quest'operazione riuscita.

La giovane signorina assassinata (Lory Del Santo) non è niente di più della figlia di una ricca famiglia milanese, rimasta invischiata in un quadrilatero amoroso che coinvolge "funzionari" RAI, sacerdoti, studenti, hippy, esponenti politici e così via. C'è in questo un accenno di satira sociale, il tentativo di far emergere il marciume e lo squallora in cui tutto il mondo alto borghese era invischiato, e lo si percepisce soprattutto nella ripetuta citazione di "gruppi extraparlamentari" a cui alcuni di questi personaggi appartengono, ma la cosa lascia il tempo che trova, visto che non ha alcun impatto sullo svolgimento della vicenda. E non si può nemmeno dire che l'indagine sia condotta con metodo e metta lo spettatore in grado di raccogliere indizi ed elaborare la sua soluzione, che peraltro risulta anche piuttosto banale e per nulla sorprendente. In effetti la risposta arriva alla fine con un bluff degno di Colombo, in una sequenza che avrebbe potuto svolgersi anche quaranta minuti prima. Quindi quello che rimane a mandare avanti il film non è la trama investigativa ma la parte comica, che, a sua volta, non è poi così efficace (o almeno, non lo è più (o almeno, non lo è più per me )).

Insomma, apprezzo il tentativo, ma se l'intento era presentare una storia investigativa divertente siamo ben lontani dai livelli raggiunti da Monk, Dirk Gently o anche lo stesso Colombo (che se non lo avete riconosciuto, è questo qui a fianco).

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