Coppi Night 16/03/2014 - Black Swan

Non l'ho fatto apposta, ma a posteriori mi accorgo che ho visto quasi tutti i film di Aronofsky. A mancarmi sono solo Noah (che uscirà a breve) e The Fountain, che ho in lista di visione. Gli altri li ho visti tutti, e volendo fare un discorso complessivo, Black Swan è forse quello che mi è sembrato più "completo". Film come Pi e The Wrestler, infatti, se da un lato esibiscono una tecnica eccellente, dall'altro sembrano vacillare quando si arriva a determinare il "messaggio" del film. Lo ripeto tante volte, io non cerco insegnamenti, non ho bisogno di trarre una morale da un film, ma ritengo che qualunque opera (scritta, suonata o filmata che sia) debba comunque "dire" qualcosa, ed è lì che mi pare che Aronofsky si perda. Già Requiem for a Dream era più solido da questo punto di vista, con le vicende incrociate dei personaggi che comunque convergevano verso un buco nero di distruzione, ma era un messaggio generico, quasi una patina aggiunta piuttosto che il nucleo reale.

Black Swan invece si delinea fin da subito come una storia dal percorso chiaro: la ragazza che si impegna per primeggiare (ossessivamente incitata dalla madre) e non si accorge che in questa sua ambizione sta perdendo molto di sé, alterando la sua stessa natura. È anche un film sul balletto (almeno credo che si chiami così), e forse questo può diventare un valore aggiunto per gli appassionati di questa disciplina, cosa che io non sono. Ciononostante, pur non avendo alcuna affinità con il ballo, non mi è affatto dispiaciuto vedere le coreografie portate a schermo, e questo è sicuramente un grande merito del regista, che riesce a non rendere stucchevoli queste sequenze piuttosto frequenti. Certo il plot si risolve alla fine in quella zona d'ombra proiettata intorno al concetto "era tutto un sogno", ma in questo caso non si tratta di una scappatoia, quanto di una progressiva serie di deliri e autosuggestioni che solo alla fine sono rivelati. Forse la contrapposizione cigno bianco/cigno nero è fin troppo sottolineata, qualche accenno in meno avrebbe reso la "conversione" della dolce ballerina meno scontata (un po' l'opposto di Anakin Skywalker che passa al Lato Oscuro, che invece si svolge nello spazio di tre battute), ma l'equilibrio è comunque mantenuto

La qualità del film è anche data alla validissima interpretazione degli attori, la protagonista Natalie Portman per prima (anche se non è lei a ballare, aveva un'apposta stuntlady), ma anche tutto il cast principale, incluso Vincent Cassel che credo in fondo sia un bravo attore, solo che raramente ha occasione di farsi valere.

In definitiva quindi un film intenso e completo, e tutto questo senza nemmeno accennare alla gustosissima scena lesbo!

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