Coppi Night 14/10/2012 - Disturbia

Sarebbe interessante fare un sondaggio su una base molto estesa, chiedendo agli intervistati se gli è mai capitato che nella casa accanto alla loro traslocasse una megafiga, con la quale il secondo giorno dopo il trasloco instaurano un rapporto amichevole e una settimana dopo riescono a deflorare. L'evento è già di per sé raro, ma raggiunge il livello di probabilità dell'autocombustione di un iceberg quando l'intervistato è un ragazzino nerd che passa il tempo a spiare il vicinato col binocolo e ha un amico cinesizzante coi capelli alla Goku. Questa breve introduzione dovrebbe farvi capire con che tipo di film abbiamo a che fare, ma se ancora non fosse chiaro entriamo nel dettaglio.

La storia dall'orribile e inappropriato titolo che fa molto Lucio Fulci (ed è il titolo originale, non la trasposizione italiana!) parte con una stucchevole scena di amore paterno, con papà e figlio che pescano insieme, salvo poi sulla via del ritorno rimanere coinvolti in un incidente stradale che riduce il babbo a conserva di emoglobina (la drammaticità della scena è sottolineata da quattro minuti buoni di primo piano della faccia sconvolta del ragazzo). Dopodiché il protagonista, che io non avevo riconosciuto ma mi dicono essere lo stesso attore di Transformers, ha l'occasione di prendere a cazzoti il professore di spagnolo* che produce un'infelice battuta su suo padre, episodio che gli provoca tre mesi di arresti domiciliari, monitorati tramite cavigliera elettronica che copre fino a un raggio di trenta metri dal ricevitore: se esce dalla zona autorizzata per più di dieci secondi, una pattuglia arriva a controllarlo. È allora che il pischello, in assenza di passatempi più costruttivi (perché sua madre infierisce staccandogli internet e tv, forse sconvolta da quello che le è successo in Matrix), avvia a spiare i vicini dalla finestra, con particolare attenzione per la nuova arrivata che ha l'abitudine di fare il bagno in piscina a qualunque ora e prendere il sole sul tetto della casa. La sua compulsione è facilitata dal fatto che il piano regolatore del vicinato prevede che tutte le case abbiano ampie vetrate che danno sulla strada, in modo che le azioni degli inquilini siano facilmente osservabili. A questo punto, dopo qualche prevedibile equivoco con la fighetta, e una buona dose di inquadrature del pur rispettabile culo della stessa (chiaro omaggio alla tradizione registica di Marino Girolami), comincia a sorgere il sospetto che uno dei vicini non sia poi tanto un brav'uomo, anzi probabilmente si diverte a massacrare donne e occultarne i corpi  in garage nei fine settimana. Quindi la trama "investigativa" portata avanti dal trio di giovani marmotte (protagonista, amico cinese e vicina figa) fa progredire il film mantenendosi in bilico tra la confutazione e la conferma dei sospetti verso l'ambiguo individuo, che per rimanere simpatico mostra di intendersela anche con la madre del ragazzo. Alla fine (sì, vabbè, sarebbe uno spoiler...) viene fuori che il tizio è davvero un maniaco, e in casa ha una specie di dungeon tipo wolfenstein con passaggi segreti all'interno di passaggi segreti e livelli sotterranei multipli. Ma il cattivo viene sconfitto (cioè: ucciso con un paio di cesoie), il giovane viene rilasciato per "buona condotta", perché evidentemente uccidere un'altra persona è considerato un merito se si tratta di un assassino, e tutto si risolve al meglio.

Dal tono che ho utilizzato nel riferire la trama si capisce cosa penso di questo film. Ma cercando di rimanere oggettivi, penso che si possa notare un enorme problema di fondo: Disturbia non ha una direzione precisa. È una specie di teen-thriller, cioè ha tutti gli stereotipi del teen movie conditi da una salsa a grana grossa di tensione, ma non è chiaro come il film debba essere inquadrato. Le situazioni da commedia romantica si intrecciano alla gente sgozzata, per cui non si sa se ridacchiare o trattenere il fiato (e comunque sto esagerando, entrambe le tematiche non sono abbastanza efficaci da provocare effetti fisiologici così notevoli). L'unico guizzo originale sta nel fatto che il protagonista utilizzi il suo bracciale elettronico in senso inverso, proprio per attirare gli agenti durante la situazione di pericolo, ma le decine di situazioni improbabili fanno passare in secondo piano questo particolare: gli omicidi compiuti in piena vista, la sparizione di inseguitori e inseguiti durante le varie fughe, l'implicita presenza di portali per il teletrasporto a disposizione dell'assassino (che passa dal dungeon al soggiorno del vicino nel giro di quattro secondi), e soprattutto come già detto la ragazza che si innamora del nuovo vicino... tutto questo fa del film un'indefinita accozzaglia di elementi mal assortiti, che purtroppo non ha nemmeno il merito di virare decisamente verso il demenziale o lo splatter.


*Alcuni presenti hanno apprezzato molto questa sequenza, asserendo che i professori di spagnolo meritano un trattamento del genere

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