L'era dei pollosauri

Premetto subito che questo post non ha carattere rivoluzionario, e non è un appello al risveglio delle coscienze. Il mio intento è solo di portare all'attenzione una nozione ormai accademicamente accettata ma che fatica a entrare nell'immaginario collettivo: l'idea dei dinosauri piumati.

Contestualizziamo: i dinosauri sono stati una delle mie passioni fin da bambino, come immagino lo siano stati per molti altri. Ma il mio interesse col tempo si è spostato dal semplice fantasticare di mostri lucertoloidi giganti [Chi ha detto che tengo un iguana come più diretto succedaneo di questa immagine?] a un approccio più razionale. Sia chiaro, non sono un esperto, ma mi piace comunque tenermi informato. Attualmente, i dinosauri sono universalmente conosciuti e accettati (probabilmente anche dai più accaniti creazionisti), e forse per la potente mitologia che è stata costruita loro intorno sono anche piuttosto popolari. L'immagine-tipo di dinosauro impressa nella memoria di tutti è quella che deriva dal film Jurassic Park, fatto talmente lampante che non mi spreco nemmeno a fornire altri riferimenti. Il tirannosauro, velociraptor, brachiosauro, triceratopo: quando pensiamo a queste bestie del passato, nella mente evochiamo le immagini del film. Ora, però, le cose sono un tantino differenti da come ci sono state mostrate.

Non entriamo nel merito della verosimilità della storia, ma limitiamoci a considerare le ricostruzioni degli animali. Per quanto all'epoca le ricostruzioni fossero sostanzialmente coerentei con le teorie più accreditate (in realtà non del tutto, ma diamolo per buono), col tempo e le nuove scoperte paleontologiche, il livello delle conoscenze è cambiato. Negli anni '90 era infatti già accettato che i dinosauri fossero gli antenati degli uccelli, tassonomicamente più vicini a questi che ai rettili moderni, ma ancora non era assodato quanto questa parentela fosse stretta. Vale a dire, non si pensava che i dinosauri avessero le piume.

Oggi, invece, sappiamo che è così. E non mi riferisco solo all'archaeopterix, che tutto conoscono, il popolare anello mancante tra rettili e uccelli (che a sua volta non è né il primo né il più rilevante dei cosiddetti "dinosauri aviani"), e ai suoi affini. Anche buona parte dei "dinosauri non-aviani", con ogni probabilità, era in parte coperta da piume o protopiume. Si noti che sono andato cauto con la terminologia, perché come sempre, quando si parla di fossili di creature vissute centinaia di milioni di anni fa, è difficile parlare per assoluti. Ma le prove raccolte finora dimostrano senza dubbio che almeno alcuni dinosauri (in particolare teropodi) erano ricoperti di piume, almeno in alcune parti del corpo. Se a questo si aggiungono alcuni elementi, come la considerazione che le piume sono strutture di difficile fossilizzazione (e quindi ben poche tracce di esse possono esserci arrivate), le evidenti affinità evoluzionistiche tra dinosauri e uccelli moderni (tanto che alcune recenti teorie tassonomiche fanno rientrare il genere aves all'interno di dinosauria), e il fatto che la presenza di piume sarebbe coerente con le caratteristiche metaboliche/fisiologiche che i dinosauri avrebbero dovuto avere (a differenza di quelle di tipo rettilino), si può arrivare a inferire che le piume fossero, se non la norma, quantomeno comuni nei dinosauri. L'ipotesi più accreditata è che le piume abbiano iniziato ad evolversi proprio durante il mesozoico, e che in modi differenti più o meno tutti i dinosauri ne fossero portatori. In seguito, alcune specie le hanno conservate e evoluto ulteriormente, fino a diventare i progenitori degli attuali uccelli, altri se ne sono liberati.

Questa nozione ha raggiunto un livello di prove e di diffusione che ormai non è più legittimo ritenerla una teoria: si tratta di un fatto accertato. Certo, come già detto, non si può avere la sicurezza per ogni singolo fossile rinvenuto, ma il fatto che i dinosauri siano stati portatori di piume è assodato. Questo concetto però non si è trasposto nell'immaginario collettivo dei dinosauri, e tutt'oggi le rappresentazioni degli animali di quest'epoca si rifanno più ai draghi che ai polli. Sì, perché, se prendete un velociraptor e lo ricoprite di piume, avete come risultato qualcosa di molto simile a un tacchino un po' cresciuto (che poi è la teoria del bimbo rompipalle all'inizio di Jurassic Park... ma, ehi, allora aveva ragione lui, non il presuntuoso paleontologo!) come quello che vedete qui accanto. Riservate lo stesso trattamento anche a miti quali il tirannosauro, lo spinosauro, l'allosauro, l'oviraptor, il deynonichus, lo pteranodon (probabilmente anche il brachiosauro e il triceratopo, e l'hadrosauro e il pachicephalosauro, ma qui non sono tutti altrettanto sicuri)... e vedete come il vostro scenario preistorico si trasforma in una voliera di passeri giganti. Forse, la fatica che questa nozione impiega per essere assorbita dal grande pubblico sta proprio nel fatto di dover passare dalla romantica prospettiva di dragoni assassini a una più quotidiana aia di uccellacci dall'aria tonta. Purtroppo però, le cose stanno così.

Personalmente, l'idea che i dinosauri fossero in pratica degli uccelli non mi disturba più di tanto. Anzi, li rende ancora più affascinanti, perché non posso evitare di pensare, quando vedo un airone salire in volo, che quello che sto guardando è il nipote di un baryonix. Ma se per voi quest'idea è inconcepibile, non fate i timidi. Unitevi pure al gruppo di protesta anti-dinosauri piumati, e iniziate ad appiccicare in giro l'adesivo ufficiale:


Come ho già detto, io sono un profano, quindi la mia trattazione è tutt'altro che scientifica. Per chi fosse interessato a dettagli in più su questo argomento, posso fornire qualche link valido (di seguito). Inoltre, per quanti sono interessati a seguire gli sviluppi della paleonotologia, invito a seguire il blog Theropoda, tenuto dal paleontologo italiano Andrea Cau, voce autorevole e aggiornatissima.


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