Rapporto letture - Aprile 2012

Girato ieri il foglio del calendario (in ritardo, lo so, ma in effetti non è che lo guardi così spesso il calendario...), mi sovviene che siamo quindi giunti al momento di un nuovo rapporto letture per il mese appena trascorso. Ad aprile il ritmo di lettura è stato regolare, e sono riuscito a buttare giù i canonici sei libri: vediamo di cosa si tratta.

More about Mai più umaniPartiamo con Nancy Kress, autrice di fantascienza piuttosto prolifica, i cui lavori brevi si sono spesso piazzati nella rosa di  premi internazioali come Nebula e Hugo. Le sue storie sono di solito un buon compromesso tra interessanti premesse scientifiche, riflessioni di carattere sociale e avventura più spicciola. In realtà, per quanto valide, le sue opere non mi sono mai sembrate dei capolavori. E in particolare, questo Mai più umani alla fine non mi ha detto molto. La storia di un gruppo di bambini alterati geneticamente da alieni di forma umana, intenzionati a condurre l'umanità a un grado evolutivo superiore che gli consenta di superare le calamità che devastano il pianeta. Bene, ma qual è il messaggio? Succedono un sacco di cose, ma nella maggior parte dei casi non si capisce perché e quale sia l'obiettivo finale della narrazione, che una volta completata lascia aperte diverse questioni. Ma, dico la verità, non mi interessa nemmeno tanto sapere come andrà a finire, il che indica che il libro non mi ha certo coinvolto. Voto: 5/10


More about Memorie dal futuroSi passa poi a un autore italiano, anche se difficilmente ne conoscete il nome: Emiliano Angelini è il primo scrittore scelto dal comitato del Trofeo RiLL per una monografia, che è stata presentata proprio insieme all'ultima premiazione svoltasi il novembre scorso a Lucca. I racconti perlopiù brevi inclusi in Memorie dal futuro sono in parte comparsi già in altre raccolte e in parte inediti, e se anche non hanno un tema comune, si può riconoscere un'affinità di toni e suggestioni. Anche qui si parla di fantascienza, ma una fantascienza soffusa, che può ricordare i racconti brevi di Bradbury, in cui i personaggi si confrontanto con le loro esperienze insolite con malinconia e sentimento. Non c'è niente di eclatante, esagerato, rumoroso: il focus è sempre sull'effimera dimensione umana. Per questo, il libro può essere gustato non solo dagli appassionati del genere, ma da chiunque ami le storie cariche di emozioni. Voto: 7.5/10

More about Kraftwerk. Il suono dell'uomo-macchinaAd aprile ho anche terminato la lettura, anche se protratta lungo qualche mese precedente, di questo libro dedicato ai Kraftwerk. Trattandosi di un manuale/biografia, in questo caso credo ci sia poco da riferire. La cronistoria del gruppo è precisa, dagli esordi fino agli ultimi anni, e chiarisce in modo esauriente l'influenza che i Kraftwerk hanno avuto sulla musica moderna, al di là dei generi. Nella sua analisi inoltre, l'autore Gabriele Lunati ha inserito interessanti paralleli tra la scena musicale internazionale e quella italiana. Il libro è arricchito da una raccolta di foto che abbracciano tutta la carriera del gruppo, e termina con la completa discografia internazionale.


More about The Solaris Book of New Science FictionQuasi un anno fa ho recensito il volume The Solaris Book of New Science Fiction, una raccolta del 2007 pubblicata dall'omonima casa editrice da sempre dedita alla fantascienza, ed esprimendo un certo entusiasmo per i risultati con cui erano riusciti a riproporre la classica antologia sf. Pertanto, avevo aspettative abbastanza elevate accostandomi a questo Volume Two della stessa serie, con racconti di autori di rilievo internazionale. Invece l'impressione che mi è rimasta è invece di una certa mediocrità. Mi spiego meglio: non sto dicendo che sia un brutto libro, ma i racconti che vi si leggono non hanno niente di eccezionale, sono dei lavori del tutto ordinari come mi capita di leggerne continuamente. Ce ne è solo uno che mi ha colpito più degli altri, ma anche in questo caso niente di estremamente eccitante. Ed è strano che mi sia sembrato inadeguato, perché, a pensarci bene, è proprio questa la normalità. Forse, essendo abituati a leggere soprattutto i "best of" che vengono tradotti da noi, piuttosto che le raccolte nelle loro forme originali, siamo portati a credere che lo standard di qualità sia più elevato per chi scrive in inglese, ma in effetti niente fa supporre che sia così! Per questo, forse gli "addetti al settore" dovrebbero anche ridimensionare i loro metri di paragone, confrontando i prodotti nazionali a quelli esteri. Insomma, magari potete vederla solo come un'occasione di spam, ma credo onestamente che roba tipo Fantaweb 2.0 non abbia niente da invidiare a questo libro. Voto: 6.5/10


More about Millemondi Primavera 2011: Il tempo del vuotoDopodiché ne avevo ancora così tanta voglia che, durante il mio soggiorno a Bari in occasione della Levantecon, ho deciso di iniziare a scorrere le 670 pagine di Il Tempo del Vuoto, secondo volume della trilogia del Vuoto di Peter F. Hamilton. Avevo letto la prima parte oltre un anno fa, e, nella speranza che Urania tenga fede agli impegni e pubblichi anche il libro conclusivo, mi sono messo in pari. Nonostante la mole, la lettura si è rivelata scorrevole, anche perché, se nel primo volume non era ancora chiaro il collegamento tra i due piani narrativi (le vicende del Commonwealth e quelle all'interno del Vuoto), qui le cose iniziano a chiarirsi, le trame convergono e i personaggi si mostrano maggiormente per quello che sono. Forse a livello complessivo l'attenzione si sposta maggiormente su quanto avviene a Edeard all'interno del Vuoto, ma le successive avventure e rivelazioni rendono il tutto abbastanza appassionante, nonostante si tratti di una storia pseudofantasy ambientata in un universo (il Vuoto appunto) in cui le leggi fisiche sembrano adattarsi alle necessità umane. Proprio negli ultimi capitoli, viene finalmente spiegato come il Vuoto funziona e perché questo minacci il resto dell'universo, ponendo le premesse per il finale. Che ora, devo ammettere, sto aspettando di leggere. Voto: 7/10


More about Julian l'ereticoIn un rush finale iniziato e terminato l'ultimo giorno del mese, in cui mi sono ritrovato con molto "tempo morto" in attesa tra file in banca e imprevisti orari di lavoro, sono riuscito a trovare il tempo per leggere un altro libro. Fortunatamente si trattava di un libro piuttosto corto, appena oltre le 100 pagine scritte a corpo 14, perché altrimenti credo che avrei digerito male questa storia di Robert Charles Wilson. Julian l'eretico si spaccia per un romanzo (breve) post-apocalittico, ambientato in un'america ormai decaduta al livello tecnologico pre-industriale. In questo contesto assistiamo a qualche avventura del protagonista/narratore in compagnia di Julian, discendente dell'attuale dittatore nazionale. E poi... basta. Perché in realtà tutto quello che si trova sono accenni, temi abbozzati ma non approfonditi, vicende suggerite ma non concluse. Tutto il libro pare, in effetti, la parte iniziale di un lavoro più ampio. E pare fosse pure candidato per un Hugo... voto: 4/10

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