Riepilogo letture 2011

È venuto il momento di riepilogare le letture dell'anno da poco trascorso. A differenza del riepilogo musicale non mi limiterò a un "best of", ma ripercorrerò in maniera più variegata quello che mi è passato sotto gli occhi nel 2011, in termini di quantità, qualità e caratteristiche. Una sorta di rapporto letture annuale, invece che mensile. L'anno scorso avevo affidato il riepilogo alle risposte di un meme, stavolta invece procedo per conto mio. Inoltre non mi dilungherò a descrivere i titoli citati, visto che per ognuno ho fornito una pur breve recensione proprio nei periodici rapporti letture, che linkerò volta volta.

Prima i numeri più elementari: aNobii sostiene che nel 2011 ho letto "solo" 64 libri, contro i 77 del 2010 e i 70 del 2009, per un totale di 18951 pagine. I conti ve li facico io: fanno circa un libro virgola due a settimana, e quasi 52 pagine al giorno. Prometto che nel 2012 farò di meglio, in virtù di quel ghiotto 29 febbraio in più nel calendario.

Senza starci a girare intorno, assegno subito il trofeo di Miglior Libro dell'Anno: il titolo va a Nation di Terry Pratchett, che, incredibilmente, non è di fantascienza! C'è abbastanza in questa storia di sopravvivenza e di crescita di che appassionarsi, emozionarsi, commuoversi, oltre a tanto da ragionare. E qualche volta si ride pure. Penso che questa sia la sintesi di tutto quanto si richiede a un buon libro.

Ma se il primo posto è assegnato, c'è comunque da comporre un podio. Altre letture che mi hanno trascinato dall'inizio alla fine, contribuendo a dare profondità al mio 2011, sono state (in ordine sparso): E sarà la luce di James Tiptree jr, Malapunta di Danilo Arona, San Leibowitz e il Papa del giorno dopo di Walter M. Miller jr (e Terry Bisson), La voce del padrone di Stanislaw Lem, Palinsesto di Charles Stross. Da segnalare, anche se esula dal campo della narrativa, anche Il gene egoista di Richard Dawkins, che forse non mi ha cambiato la vita ma ci è andato più vicino di qualunque altra cosa occorsami durante l'anno.

E se dal top vogliamo passare direttamente al flop, ci sono stati chiarmente anche libri che mi hanno profondamente deluso, o magari anche schifato. Il peggiore penso sia senza dubbio Sotto la dicitura dei miracoli di Vladimir G. Londini, ma, insomma, mi sembra quasi esagerato considerarlo un romanzo vero e proprio, dato che si tratta chiaramente dell'opera di un esordiente (nel senso negativo del termine) che non ha passato alcuna selezione editoriale. Quindi, volendo eslcudere questo outlier, il cappello da asino va probabilmente a Il quinto elemento, novelization di Terry Bisson (sì, lo stesso che è scritto sopra tra gli autori dei migliori...) del noto film di Luc Besson. Al secondo posto un altro italiano: Clipart di Elisabetta Vernier, che a suo tempo vinse addirittura un Premio Italia, pensate un po' che gusti strani che ho io... Infine un libro che mi è risultato molto difficile, quasi incomprensibile, anche se in questo caso non si tratta di problemi di scrittura quanto di impenetrabilità dei concetti esposti, è Incandescence di Greg Egan.

Capitolo a parte per le opere italiane. Visto che io stesso mi muovo goffamente ai limiti di questo settore, le letture di potenziali colleghi ricevono un'attenzione particolare. Perché si sa che per battere il nemico bisogna conoscerlo. Ho già citato due titoli che appartengono rispettivamente al meglio e peggio dell'anno, Malapunta e Clipart. Tra questi due estremi si trovano tanti altri libri più o meno validi. Per le raccolte di raconti, Carnevale delle Edizioni XII e Uomini e Spettri di Bel-Ami mi sono sembrate sicuramente le migliori, quest'ultima indipendentemente dal fatto che contenga anche un mio racconto. Ottimo anche Memorie di un cuoco di astronave di Massimo Mongai (sì, lo so che arrivo per ultimo, ma l'ho letto solo ora), che è un po' una via di mezzo tra antologia e romanzo, mentre per la lunga distanza la menzione di merito va a Opera sei di David Riva e Toxic@ di Dario Tonani, che pur non essendo perfetti si distinguono rispetto alla media. Quanto ai prodotti più "amatoriali", mi sento di segnalare in particolare N.A.S.F. 6 e Steampunk! Vapore Italico, entrambi arricchiti del mio contributo.

In realtà riprendere 64 libri letti negli ultimi 12 mesi non è affatto facile, e ci sarebbero decine di altre segnalazioni e appunti da fornire, ma duplicare ulteriormente le informazioni, visto che già fornisco rapporti costanti sia su aNobii che sul blog, mi sembra dispersivo. Come ho detto per la top music, considerate questo post come una linea guida da cui prendere spunto per ulteriori ricerche.

3 commenti:

  1. Malapunta e Carnevale li metto anche io tra le cose migliori di questo 2011, mentre su Clipart, presentato a suo tempo come un evento e tradotto anche in diversi paesi come l'Ungheria evito di esprimere il mio giudizio, se non per dire che lo considero francamente inutile come prodotto.

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  2. ma quietati! non leggere così tanto che diventi cieco!
    o ceco?
    non ricordo mai...
    e poi te leggi tutta robbba strana :D

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  3. se quello che diceva mia nonna è vero, non è tanto per la lettura che rischio di diventare cieco...

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